Presentazione
Data
24 Marzo 2016
Descrizione del progetto
In occasione della XXI GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE, promossa dalla Associazione LIBERA, con l’alto patrocinio della Presidenza della Repubblica, sostenuta nelle scuole di ogni ordine e grado dal MIUR , si è svolta oggi una cerimonia di commemorazione e riflessione, in ambito di Cittadinanza e Costituzione ed Educazione alla Legalità, che ha visto il coinvolgimento di tutte le classi dell’IPSIA “Leonardo da Vinci”, a partire dalle ore 11:00.
Ogni 21 marzo, primo giorno di primavera, LIBERA celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, perché in quel giorno di risveglio della natura si rinnovi la primavera della verità e della giustizia sociale. Dal 1996, ogni anno in una città diversa, viene letto un elenco di circa novecento nomi di vittime innocenti. Ci sono vedove, figli senza padri, madri e fratelli. Ci sono i parenti delle vittime conosciute, quelle il cui nome richiama subito un’emozione forte. E ci sono i familiari delle vittime il cui nome dice poco o nulla. Per questo motivo è un dovere civile ricordarli tutti. Per ricordarci sempre che a quei nomi e alle loro famiglie dobbiamo la dignità dell’Italia intera.
Quest’ anno il 21 marzo si è svolto a Messina e in contemporanea in oltre 2000 luoghi in tutta Italia. La XXI Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie ha preso il nome di “Ponti di memoria, Luoghi di impegno”.
Un ponte ideale che ha collegato Messina anche al nostro istituto, creando così un ideale filo di memoria, quella memoria responsabile che dal ricordo può generare impegno e giustizia nel presente.
La lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie, nello stesso giorno, alla stessa ora ha unito Messina con i tanti luoghi in tutta Italia che hanno accettato l’invito di LIBERA.
Da tempo diversi studenti dell’IPSIA avanzavano richiesta di momenti di riflessione assembleare sul tema scottante della Mafia e dell’Antimafia. Invitati recentemente dalla Consulta degli Studenti a prendere parte alla manifestazione di piazza per commemorare il 21 marzo anche a Matera, i rappresentanti IPSIA hanno all’unanimità concordato di optare per una commemorazione corale in istituto, in contemporanea con quella nazionale e cittadina.
L’iniziativa si è potuta realizzare grazie alla sensibilità dimostrata dal nostro Dirigente Scolastico, Prof.ssa Rosaria Cancelliere, con il supporto organizzativo dal Referente di sede, Prof. Giuseppe Gargano, coinvolgendo nell’iniziativa anche la Funzione Strumentale area alunni, Prof. Massimo Lepore, altri docenti della scuola e contando anche sul prezioso supporto logistico del personale ATA.
Un team di docenti, in primo luogo tutti i docenti di Lettere dell’istituto “Leonardo da Vinci” (Proff. Rosanna Colucci, Lucia Lebano, Mariangela Lisanti, Gisella Marti, Luciano Zasa) , ma anche altri fra i quali le Proff. Enza Baione, Brunella Buonsanti, Teresa Persia, nei giorni precedenti alla manifestazione hanno compiuto i loro “100 passi” di riflessione e consapevolezza nelle classi, decidendo di adottare una o più vittime innocenti, studiandone le dolorose vicende e cercando per ognuna un’emozione ed un ricordo da condividere in assemblea congiunta con tutte le altre classi dell’istituto il giorno 21 marzo.
Alle 11:00 le classi si sono recate in aula magna dove la Prof.ssa Brunella Buonsanti, promotrice e referente dell’iniziativa, insieme al rappresentante degli studenti, Alessandro Gallitelli hanno coordinato e guidato i lavori con la presentazione di riflessioni ed elaborati, prodotti dagli alunni delle classi, dal titolo comune: “Adotto una vittima di Mafia, manifesto il mio impegno!”
Classe I A: Cocò Campolongo, a cura delle docenti Proff. Colucci/Lisanti
La storia del piccolo Coco’ (Nicola Campolongo), ucciso a soli 3 anni a Cassano allo Ionio il 19 gennaio del
2014, ha commosso la platea. Usato come scudo umano dal nonno pregiudicato, Coco’ è andato incontro
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con pura innocenza alla sua atroce fine, bruciato in auto, senza pietà, insieme al nonno ed alla compagna di lui. Proprio la sua famiglia che avrebbe dovuto proteggerlo è stata la causa della sua fine atroce.
I ragazzi di IA MAT hanno commentato la vicenda con un estratto dal testo “La famiglia è la patria del cuore”, tratto dagli scritti sui Doveri dell’Uomo di Giuseppe Mazzini, fra i padri fondatori della nostra patria. La famiglia, “condizione inseparabile della vita”, deve essere preservata come sacra; infatti, Mazzini prosegue: “abbiatela come condizione inseparabile della vita, e respingete ogni assalto […] La Potenza umana non può sopprimerla. Come la Patria, più assai che la Patria, la Famiglia è un elemento della vita.”
Classe II A: Lea Garofalo, a cura delle docenti Proff. Colucci/Buonsanti
24 Novembre 2009, Milano. Scompare Lea Garofalo, testimone di giustizia. I suoi resti bruciati ritrovati nel novembre 2012. Una donna che ha avuto il coraggio di dire no al suo uomo e alla mafia, per amore della sua adorata figlia Denise e della libertà.
La classe II A MAT ha scelto di leggere, con delicatezza ed emozione, la bella poesia “Il coraggio di Lea”, scritta da Francesco Casuscelli.
Ancora una volta la vittima è innocente nel suo credere incondizionatamente all’amore ad alla famiglia. Ma il coraggio di Lea, donna fiera e determinata, è stato il suo NO.
[…]
Lea del tuo coraggio ammiriamo la forza giovane donna macchiata d’infamia, ignara moglie di ndrangheta,
testimone di giustizia e madre protettrice.
Nel tuo urlo tra le violenze subite solo la morte ti ha salvata sentiamo la speranza della tua libertà eterna.
Madre, martire di ndrangheta.
Classe III A: Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, a cura delle docenti Proff. Lebano/Lisanti
20 Marzo 1994 Mogadiscio (Somalia), Ilaria Alpi, giornalista, e Miran Hrovatin, fotografo e cineoperatore, vengono uccisi mentre si trovano a Mogadiscio come inviati del TG3 per seguire la guerra civile somala e per indagare su un traffico d’armi e di rifiuti tossici illegali.
La classe ha riflettuto a lungo sul coraggio ed il servizio reso alla collettività da parte di chi racconta ogni giorno il suo diritto/dovere di cronaca.
Il componimento prodotto e presentato all’assemblea dalla classe IIIA MMT, con puntualità di dettagli ed al contempo essenzialità, è stato seguito dall’ascolto della canzone “Reporter”, dedicata dai Pooh a Ilaria Alpi
[…]
Nessuna guerra più ormai
il tempo ha fretta e dimentica
ma era sospeso in quelle immagini che io portavo via
Dicevi: è un mestiere bellissimo, cattura la vita ed è mio
che cosa mi può succedere?
al massimo mi sparano […]
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Classi IV A/B: Peppino Impastato, a cura della loro docente Prof.ssa Colucci
9 Maggio 1978 Cinisi (PA), Peppino Impastato viene ucciso, dilaniato da una bomba piazzata sulla ferrovia Palermo-Trapani. Giornalista, politico, intellettuale che prende le distanze dalla sua famiglia di nascita, collusa con la mafia della zona. Impastato, uomo simbolo della ribellione al suo stesso sangue, non morirà invano: la mamma ed il fratello, dopo la sua morte, faranno altrettanto tagliando il cordone dell’illegalità.
A seguito di un forte coinvolgimento emotivo con le vicende di Peppino Impastato, gli alunni della classe articolata IV A MMT e B Apparati e Impianti, hanno prodotto un elaborato, letto ad un’attenta assemblea sulle note del brano “I cento passi” dei Modena City Ramblers. Cento i passi che separavano la casa natale di Peppino dal boss della sua cittadina siciliana. Ma neanche un corpo dilaniato e barbaramente trucidato fermerà la coscienza civile di molti cittadini di Impastato che verrà simbolicamente eletto postumo alle amministrative tenutesi pochi giorni dopo il suo affollatissimo funerale.
[…]
Si sa dove si nasce ma non come si muore e non se un’ideale ti porterà dolore.
“Ma la tua vita adesso puoi cambiare solo se sei disposto a camminare, gridando forte senza aver paura contando cento passi lungo la tua strada” […]
Classe V A: Don Peppe Diana, a cura delle docenti Proff. Lebano/Lisanti
Per amore del mio popolo non tacerò. Queste parole sono tratte dalla più famosa omelia di Don Peppe Diana, ucciso a 39 anni dalla Camorra a Casal di Principe, il 19 marzo del 1994. Nelle sue omelie e nella sua opera pastorale Don Diana aveva rotto con il tradizionale silenzio degli uomini di chiesa della sua zona. Inoltre, aveva risvegliato coscienze civili ed accompagnato madri e vedove a denunciare i mandanti degli omicidi efferati di cui celebrava troppo spesso i funerali.
Nel suo percorso di denuncia coraggiosa, Don Peppe avanzava ipotesi di coinvolgimento della camorra dei Casalesi con il traffico di rifiuti in quella che sarebbe diventata la triste vicenda della Terra dei Fuochi.
La classe V A MMT, anche per sensibilità professionale maturata nel percorso di studi nei confronti delle tematiche collegate al rispetto dell’ambiente e della ecosostenibilità, ha tracciato un ricordo vibrante della figura del giovane parroco, nato borghese, ma rifuggito alla possibilità di fare carriera ecclesiastica nella capitale, per mettersi, senza se senza ma, al servizio della collettività, della verità e della giustizia.
Classe I B: Vittime della strage di Piazza della Loggia, a cura dei docenti Proff. Zasa/Persia
Giulietta Banzi Bazoli, 34 anni, insegnante di francese.
Livia Bottardi in Milani, 32 anni, insegnante di lettere alle medie.
Alberto Trebeschi, 37 anni, insegnante di fisica.
Clementina Calzari Trebeschi, 31 anni, insegnante.
Euplo Natali, 69 anni, pensionato, ex partigiano.
Luigi Pinto, 25 anni, insegnante.
Bartolomeo Talenti, 56 anni, operaio.
Vittorio Zambarda, 60 anni, operaio.
Morirono nella Strage di piazza della Loggia, un attentato terroristico compiuto il 28 maggio 1974 a Brescia, nella centrale piazza della Loggia. Una bomba nascosta in un cestino portarifiuti fu fatta esplodere mentre era in corso una manifestazione contro il terrorismo neofascista. Erano anni di stragi e di tensioni.
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Gli studenti della classe IB MAT hanno letto brani estratti dal testo “Io so.” (conosciuto anche come “Io conosco i nomi”) pubblicato sul Corriere della Sera del 14 novembre del 1974 dallo scrittore, regista, intellettuale e politico Pierpaolo Pasolini.
L’audace rilettura di Pasolini nei confronti della strage, la ferma posizione di chi vuole che sia fatta chiarezza sulla strage, la provocazione fatta nel ricorrente uso della frase “io so”, racchiude l’impegno di chi non si ferma di fronte alla ricerca della verità, condannando l’uso della violenza e mettendo al centro la ricerca dei responsabili.
Classe II B: Don Pino Puglisi, a cura delle docenti Proff. Marti/Baione
15 Settembre 1993, Palermo. Assassinato Padre Pino Puglisi a causa del suo costante impegno evangelico e sociale. Ucciso alle spalle nel giorno del suo 56° compleanno, nei pressi di casa sua al Brancaccio di Palermo. Martire, beatificato nel 2013.
Un uomo semplice, al servizio delle tante difficoltà della sua città ed in particolare del suo quartiere natale. La classe II B MAT ha dedicato a Don Pino un collage di citazioni forti sue e di altri conterranei, trucidati dalla mafia. Don Pino, vittima tra altre vittime, più o meno famose, ma tutte accomunate dalla certezza che “Se ognuno di noi fa qualcosa, insieme possiamo fare molto”.
“E’ importante parlare di mafia, soprattutto nelle scuole, per combattere contro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell’uomo per soldi.
Non ci si fermi però ai cortei, alle denunce, alle proteste. Tutte queste iniziative hanno valore ma, se ci si ferma a questo livello, sono soltanto parole. E le parole devono essere confermate dai fatti”
Classe III B: Uomini e donne della scorta, vittime nella strage di Capaci e di via D’Amelio, a cura delle docenti, Proff. Marti/Buonsanti
23 Maggio 1992 Strage di Capaci. Morirono il giudice Giovanni Falcone, il giudice Francesca Morvillo, moglie di Falcone, e gli agenti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
57 giorni dopo, il 19 Luglio 1992, Palermo. Strage di Via D’Amelio. Un’autobomba uccide il magistrato Paolo Borsellino ed i suoi agenti di scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina.
Accomunati da una vecchia e solida amicizia, da studi ed un impegno professionale e civile comuni, i giudici Falcone e Borsellino muoiono a pochi giorni di distanza, unitamente agli uomini ed alla donna della scorta, di cui la classe IIIB Apparati e Impianti ha adottato la triste e dolorosa sorte.
Il racconto dei fatti all’assemblea è stato volutamente scandito da orari, dettagli tratti dall’inchiesta giudiziaria sulle stragi, ma anche dai nomi dei poliziotti morti nell’adempimento del loro dovere, ripetuti più volte durante la cronaca dei fatti.
In particolare l’unica donna in divisa nei due gruppi di scorta, fra le prime donne ad avere un compito così delicato e pericoloso nella storia della Polizia di Stato: la “piccola” e coraggiosa Emanuela Loi, su cui i ragazzi si sono soffermati, definendola “angelo”. Quando arrivò a Palermo disse: “Se ho scelto di fare la poliziotta non posso tirarmi indietro. So benissimo che fare l’agente di polizia in questa città è più difficile che nelle altre, ma a me piace”.
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Classe V B: Joe Petrosino, a cura delle docenti: Proff. Lebano/Buonsanti
12 Marzo 1909 Palermo. Assassinato Giuseppe (Joe) Petrosino “il più famoso dei poliziotti italiani
d’oltreoceano. E’ ancora oggi ricordato negli USA come un martire nella lotta contro il crimine organizzato”.
In raccordo con altri lavori pluridisciplinari fatti con la classe durante l’anno scolastico, i ragazzi di VB Apparati e Impianti hanno studiato la vicenda di uno fra i milioni di italiani partiti con la valigia di cartone fra la fine dell’800 e i primi del ‘900 verso le Americhe: Joe Petrosino che sarà al servizio della legalità. Joe ed altri 5 poliziotti italoamericani lavoreranno nel primo pool antimafia della storia, lottando contro la Mano Nera che infangava il buon nome degli onesti lavoratori italiani che, al contrario, hanno contribuito a far grande l’America.
La classe ha prodotto elaborati sulla oscura vicenda che porterà all’assassinio di Joe: tornato in Italia per un’indagine delicata, morirà da soldato, nel compimento del suo dovere, colpito alle spalle, al buio, a tradimento da una mano assassina che fermerà il cammino del più forte e coraggioso poliziotto di tutti i tempi.
Durante la cerimonia di commemorazione sono stati citate anche altre vittime di mafia, più vicine la nostro territorio; nel frattempo, in streaming a Messina ed in altri luoghi di Italia procedeva la commemorazione delle vittime innocenti ed il ricordo degli oltre 900 nomi.
L’auspicio è che dopo l’approvazione legislativa in prima istanza al Senato, all’Unanimità, lo scorso 17 marzo, la giornata della Memoria e dell’Impegno del 21 marzo possa diventare presto una data istituzionalizzata, in ricordo, in onore ed in suffragio delle tante vittime innocenti di mafia.
L’assemblea è proseguita con le conclusioni dei lavori affidate al rappresentante d’Istituto Alessandro Gallitelli e dalla cerimonia all’esterno dell’istituto, completamente organizzata e gestita dagli studenti, accompagnati dai docenti in servizio: un ultimo commosso pensiero per le vittime, silenziosa marcia con fiaccolata, rose bianche sul selciato, lancio di palloncini con nastri tricolore e nomi delle vittime su ciascuno di essi.
…a voi e a tutte le vittime innocenti che ancora ci sfuggono, la nostra memoria e il nostro impegno
Il team docenti IPSIA per l’iniziativa:
Enza Baione
Brunella Buonsanti
Rosanna Colucci
Lucia Lebano
Mariangela Lisanti
Gisella Marti
Teresa Persia
Luciano Zasa
vittime-della-mafia
galleria foto attività vittime della mafia
Obiettivi
XXI GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’IMPEGNO IN RICORDO DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE, promossa dalla Associazione LIBERA, con l’alto patrocinio della Presidenza della Repubblica, sostenuta nelle scuole di ogni ordine e grado dal MIUR.
Cerimonia di commemorazione e riflessione, in ambito di Cittadinanza e Costituzione ed Educazione alla Legalità, che ha visto il coinvolgimento di tutte le classi dell’IPSIA “Leonardo da Vinci”